Lo stile di vita
Noi Figlie di Betlem cerchiamo di vivere l’evangelica via della piccolezza. Può sembrare qualcosa di incomprensibile nel nostro tempo, eppure è il nostro modo di testimoniare il mistero dell’incarnazione: del Dio che accetta di divenire neonato, dipendente in tutto, “infans”, che non sa parlare, Lui, che è la Parola.
Ma cosa vuol dire per delle donne adulte vivere il Vangelo “diventando come bambini”?
La risposta al come vivere la maturità della fede nello spirito dell’infanzia è data attraverso un’immagine che sa di avventura e di brivido: siamo in parete, abbiamo un baratro sotto di noi. Così commenta l’immagine il cardinal Carlo Maria Martini: la condizione del credente adulto è vivere in parete appogiandovisi, ma calcolare continuamente ciò che fa, cogliendo l’abisso che sta sotto di lui. Questo è il credente adulto, il quale si affida e continua a salire in parete, malgrado tutto, proprio perché misura completamente la realtà nella quale è immerso .
Riesce a salire in parete, che è la profondità della propria interiorità, se si apre «all’iniziativa di un Altro che mi si comunica» e a Lui si appoggia mano nella mano. Questa apertura e questo lasciarsi condurre gettano le basi per la risposta affermativa alla chiamata di fede e all’affidamento di sé a Dio. Nella relazione di comunione l’Amore purifica, plasma l’animo di chi è amato così che diviene umile, trasparente, semplice. Trasformato, si slancia con tutto se stesso verso la grandezza divina. Oppure andando oltre l’autosufficienza, si riconosce piccolo, ‘bambino’.